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Buongiorno smartworkers!
Voi quale risveglio preferite? L’intenso aroma del caffè, con le sue note più o meno speziate, oppure il lento diffondersi del profumo del tè, pazientemente lasciato in infusione?
Personalmente, sono una grande amante del caffè: con la sua miscela bruna, il suo profumo di tostato, mi conquista tutte le mattine. Non la pensa come me la restante popolazione: pensate che il tè è la seconda bevanda più bevuta al Mondo dopo l’acqua!
Il caffè
La bevanda che noi tutti conosciamo, che di solito scandisce il ritmo delle nostre giornate con le pause dedicate, ha origini lontane: si narra che fu scoperto in Abissinia, l’attuale Etiopia. La bevanda viene ottenuta dalla torrefazione, macinazione ed estrazione di semi di alberi tropicali appartenenti al genere Coffea, di cui due varietà, l’Arabica e la Robusta, sono le più diffuse in commercio. I chicchi dell’Arabica regalano un caffè dal sapore dolce, fine ed aromatico, mentre la varietà Robusta è meno pregiata. Con la polvere di caffè, seguendo il proprio gusto, si possono preparare caffè espresso, caffè preparato con la moka, caffè americano, caffè alla turca.
Il tè
Anche se la nostra fantasia ci porta subito a Buckingham Palace per gustare il famoso afternoon tea delle cinque, questa bevanda ha origini asiatiche: infatti, in Cina il consumo di tè risale ad alcuni secoli prima dell’era cristiana. La bevanda si ottiene per infusione: un cucchiaino di tè per ogni tazza, l’acqua calda ma non bollente (basta raggiungere temperature intorno ai 70-80°C, cioè quando iniziano a formarsi le bollicine sul fondo del pentolino) ed una teiera. È consigliato riscaldare prima la teiera con un po’ di acqua calda: una volta eliminata quest’acqua, mettete il tè (miscela o bustina) e aggiungete acqua a sufficienza per coprirlo; aspettate cinque o sei minuti e aggiungete la restante acqua, in due o tre minuti l’infusione è fatta! Infatti, maggiore è il tempo d’infusione del tè in acqua e maggiore sarà l’estrazione delle sostanze benefiche dalle foglie. Il tempo minimo è di cinque minuti.
Quando si parla di tè si parla di colori: verde, nero, bianco, blu, giallo. Ogni tinta corrisponde a caratteristiche organolettiche e proprietà diverse, ma le differenze cromatiche sono dovute ai procedimenti a cui le foglie del tè sono sottoposte, mentre la pianta di origine è sempre la stessa, la Camelia Sinensis.
Il tè verde, non fermentato, si produce bloccando l’ossidazione delle foglie con il calore prima che queste vengano essiccate e tritate; presenta un gusto erbaceo. Il trattamento a cui vengono sottoposte permette di conservare intatti alcuni composti che nella lavorazione del tè nero si riducono: la macerazione delle foglie, primo passaggio della produzione del tè nero, induce l’ossidazione di tali composti. Il tè giallo si produce come il tè verde, ma le foglie sono anche fermentate per eliminare il sapore erbaceo. Il blu è a metà tra il verde ed il nero, presentando una rosa di sapori che va dall’erbaceo al tabacco. Il bianco deve il nome alla presenza di una peluria chiara sulle foglie appena colte: viene raccolto in primavera, è molto pregiato ed ha un gusto dolce.
Sostanze attive
Caffeina
Spesso mi sento domandare “Posso bere il caffè? Quante tazze?” oppure “Bere il caffè fa male?”: timori residui di miti sulla caffeina che si sono succeduti negli anni. Innanzitutto, ricordiamoci che la caffeina, nonostante il nome, non è presente solo nel caffè: è un alcaloide naturale presente nelle piante di caffè, cacao, tè, cola, guaranà e mate, oltre che nelle bevande da esse ottenute. Guaranina, teina e mateina sono chimicamente identificabili nella stessa molecola.
La caffeina esercita un’azione stimolante sul sistema nervoso centrale e, a dosi moderate, aumenta la lucidità mentale riducendo la sonnolenza. La caffeina sembra stimolare anche il sistema cardiovascolare: un suo abuso può però causare effetti indesiderati, come tachicardia ed insonnia, oltre che disturbi gastrointestinali.
Una tazzina di caffè espresso contiene circa 80 mg di caffeina, mentre una tazza di tè da 220 ml ne contiene 50 mg. Secondo l’EFSA (Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare), l’assunzione fino a 400 mg di caffeina al giorno non desta problemi per la salute: attenzione quindi a non superare le cinque tazzine di caffè nelle 24 ore! Per quanto riguarda il tè, sarebbero concesse fino ad 8 tazze; in realtà, un recente studio condotto in Cina consiglia di non superare le 5 tazze/die: gli effetti benefici dovuti al consumo di tè sono già evidenti con un consumo di due o tre tazze al giorno.
Quindi, il consumo moderato di caffè e di alimenti contenenti caffeina non causa problemi alla salute nei soggetti sani. Bisogna prestare particolare attenzione alla quantità consumata durante la gravidanza e l’allattamento, periodi in cui la soglia di sicurezza si dimezza perché si allungano i tempi di metabolizzazione; inoltre, può attraversare la placenta ed arrivare al feto così come al neonato tramite il latte materno causando, sul lungo periodo, sempre secondo il documento EFSA, un rallentamento della crescita.
Per chi soffre di malattia da reflusso gastro esofageo (MRGE) l’assunzione di caffeina, che aumenta la secrezione acida gastrica, può peggiorare la sintomatologia, quindi sarebbe meglio evitare l’assunzione di caffè, tè, cioccolato ed altri alimenti contenenti questa sostanza.
Polifenoli
I polifenoli sono delle sostanze di origine vegetale che, secondo numerosi studi scientifici, esercitano degli effetti protettivi sul nostro corpo: in particolare, sono stati evidenziati effetti antinfiammatori ed antiaggreganti, antiossidanti e di modulazione enzimatica. L’azione sull’uomo è influenzata dalla biodisponibilità di queste sostanze e dall’azione del metabolismo.
I flavonoidi, tra cui l’epicatechina gallato e l’epigallocatechina gallato, fanno parte di questa famiglia e sono quelli maggiormente rappresentati nel tè verde, che ne contiene, in un grammo di foglie secche, 205 mg. In quello nero ce ne sono 76 mg, mentre il tè giallo si posiziona a metà con 176 mg; vince l’ultimo posto il tè bianco con 68 mg.
Il consumo di tè, in particolare quello verde, grazie agli elevati contenuti di catechine che svolgono la loro azione antiossidante, potrebbe essere protettivo per il sistema cardiovascolare. Tale effetto protettivo si otterrebbe già bevendo due o tre tazze di tè verde al giorno. In alcuni studi, il consumo di entrambe le tipologie di tè, verde e nero, sembrerebbe migliorare i parametri di rischio cardiovascolare, quali pressione diastolica e sistolica, colesterolo totale e colesterolo LDL, sia di soggetti sani che di soggetti con diagnosi di malattia cardiovascolare. Occorrono ancora altre evidenze per provarne, invece, gli effetti sulla prevenzione oncologica.
Attenzione! Il latte sembra neutralizzare i polifenoli, motivo per cui non bisognerebbe aggiungerlo all’infuso.
Dolce?
Tè e caffè presentano ottime proprietà per il nostro organismo e abbiamo la conferma che possiamo berli anche più volte al giorno senza incorrere in danni per la nostra salute; inoltre sono bevande acaloriche, quindi non mettono in pericolo la nostra linea. Occhio però a non esagerare con zucchero e miele! Ogni cucchiaino di troppo sono calorie in più, carboidrati a rapido assorbimento che portano ad un veloce innalzamento della glicemia con tutto ciò che ne consegue.
Il gusto dolce a cui siamo abituati è dovuto ad una dipendenza vera e propria che si innesca consumando alimenti zuccherini: iniziate a ridurne le quantità giorno per giorno, vedrete che non sarà difficile disabituarsi! Potrete finalmente distinguere anche voi tutte le sfumature di gusto racchiuse in una tazzina di caffè, così come indovinare i diversi sentori emanati dal vostro tè!
Parola d’ordine: idratazione!
Parliamo spesso di cibo, ma non dimentichiamoci dell’importanza dell’idratazione. Le ultime linee guida consigliano di bere almeno 1,5 – 2 L di acqua al giorno, pari a circa 6 – 8 bicchieri. Quote che aumentano in gravidanza e nell’allattamento, così come per chi pratica attività sportiva e deve reintegrare i liquidi persi durante lo sforzo fisico. L’acqua è priva di calorie e, a seconda della fonte, può essere più o meno ricca di alcuni sali minerali. Bevande come tè e caffè sono anch’esse prive di calorie, ma contengono delle sostanze attive come la caffeina, per cui, come detto in precedenza, è meglio non esagerare.
Tè e caffè con moderazione, tisane o acque aromatizzate possono essere una buona alternativa per raggiungere i fabbisogni idrici quotidiani se l’acqua in sè e per sè ce la dimentichiamo troppo spesso.
Alcuni suggerimenti?
Provate ad accostare zenzero, cetrioli e menta oppure rosmarino, lamponi e scorza di limone: con l’arrivo del caldo potete conservare le vostre acque aromatizzate in frigorifero o aggiungere del ghiaccio, per una bevanda fresca, dissetante e priva di zuccheri!
Curiosità
30 g di cioccolato contengono 18 mg di caffeina. Se si assumono altre fonti di caffeina il numero di caffè e/o tè concessi nelle 24 ore cala.
Bere bevande troppo calde è stato correlato con un aumentato rischio di tumore dell’esofago: aspettate che il vostro tè o caffè si raffreddino un poco prima di consumarli!
100 ml di caffè, sia da Moka sia da bar, apportano solo 2 kcal. Contengono potassio, fosforo e magnesio, oltre a circa 5 mg di Niacina (vitamina B3), pari ad un terzo del fabbisogno giornaliero. Il caffè all’americana risulta invece acalorico.
100 ml di tè in tazza non forniscono kcal.
Il caffè “lungo”, al contrario di ciò che comunemente si crede, contiene concentrazioni maggiori di caffeina rispetto all’espresso normale o “ristretto”.
La tolleranza alla caffeina è individuale: chi non la tollera o non vuole eccedere può consumare caffè d’orzo o decaffeinato.
La Finlandia detiene il primato per il caffè con un consumo annuo compreso tra 9 e 12 kg pro capite.
Il tè vede come prima in classifica per consumo la Cina, seguita da India e Turchia.
A Napoli è stata ripresa per primo dal Caffè Gambrinus nel 2010 la tradizione del “caffè sospeso”. Tale tradizione era nata durante la Seconda Guerra Mondiale, quando la gente era solita pagare due tazze di caffè: una per sé stessa ed una per chi non poteva permetterselo.
Bibliografia
IEO – Istituto Europeo di Oncologia
EFSA – Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare
EFSA Journal 2015;13(5):4102 Scientific Opinion on the safety of caffeine
LARN – Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed Energia
Cochrane Database of Systematic Reviews, 2013 Green and black tea for the primary prevention of cardiovascular disease Hartley L et al
Maturitas, 2012 Green tea and green tea catechin extracts: an overview of the clinical evidence Johnson R, Bryant S and Huntley AL